Ma la guerra non fermò la musica

Con un grande quartetto, la Grande Onda riparte da Pulfero

Domenica 6 maggio, ore 10.00 – Sala Consiliare di Pulfero – INGRESSO LIBERO 
MA LA GUERRA NON FERMÒ LA MUSICA
La grande musica composta negli anni del conflitto, sui luoghi della memoria tra l’Isonzo e il Piave

Violoncello: Giuseppe Barutti
Flauto: Yuri Ciccarese
Clarinetto: Massimo Santaniello
Fisarmonica: Gianni Fassetta

Domenica 6 maggio il progetto “La grande onda” approda a Pulfero, con uno straordinario concerto eseguito da quattro affiatati interpreti: il veneziano Giuseppe Barutti, il romagnolo Yuri Ciccarese, il campano Massimo Santaniello e il friulano Gianni Fassetta. Tutti musicisti di straordinario livello, che si sono esibiti su alcuni tra i principali palcoscenici del mondo, con importanti formazioni come I Solisti Veneti e a fianco di grandi artisti e compositori come il premio Oscar Nicola Piovani.

Il concerto è di particolare interesse per almeno due ragioni: il luogo e il repertorio.

Alle porte della Slovenia, Pulfero è il comune della Slavia friulana che per primo vide l’immane movimento di truppe seguito alla Disfatta di Caporetto (oggi Kobarid). In questo luogo speciale  si ospita il primo di quattro appuntamenti musicali che, a distanza di un secolo, ripercorreranno il drammatico spostamento del fronte italiano della Grande Guerra dall’Isonzo al Piave. Tra luglio e agosto l’evento sarà poi riproposto a Clauzetto, a Claut e a Seren del Grappa, immergendoci nei paesaggi iconici del I conflitto mondiale.

Il secondo motivo d’interesse è il repertorio, circoscritto all’intenso periodo 1914-1918, quando “la guerra non fermò la musica” e caratterizzato da una contaminazione di generi. A  brani e canzoni di matrice popolare, scritti da soldati-musicisti al fronte, si affiancheranno composizioni classiche, firmate dai protagonisti della scena musicale in quello scorcio cruento del Novecento: Claude Debussy, Maurice Ravel, Pietro Mascagni, Giacomo Puccini.

Attraverso questa proposta, lo spirito dei luoghi s’incontrerà con lo spirito dei tempi, restituendo i sentimenti, le inquietudini e le speranze di un’Europa incendiata dalle fiaccole dei nazionalismi, ma al tempo stesso unita dalla forza espressiva e comunicativa della musica.